top of page
IMG_7066_jpg.JPG
Gli alpeggi dell'Alto Adige: i veri artefici della diversità delle specie e della biodiversità

 

​

I nostri alpeggi in Alto Adige sono tra i paesaggi culturali più ricchi di biodiversità dell'Europa centrale e veri e propri hotspot di biodiversità. Per secoli, il lavoro di pastori e agricoltori ha creato un mosaico unico di habitat attraverso la loro gestione estensiva, che comprende prati alpini, prati secchi, zone umide e margini boschivi. Questo variegato paesaggio alpino dell'Alto Adige ospita oggi innumerevoli specie vegetali e animali.

 

 

L'urgenza: il pericolo silenzioso dell'invasione della macchia in Alto Adige

 

 

Questo equilibrio è gravemente minacciato. I paesaggi culturali alpini dell'Alto Adige si trovano ad affrontare la sfida dell'invasione della macchia e del rimboschimento.

Il problema: se si interrompe il pascolo tradizionale e adattato sui pascoli alpini, arbusti e foreste invaderanno rapidamente queste aree.

La conseguenza: questa perdita di terreni non solo mette a repentaglio le pratiche agricole tradizionali, ma comporta anche un drastico declino della biodiversità, poiché molte specie che amano la luce scompaiono.

 

 

La soluzione: il principio del pastore come strumento attivo per i pascoli

 

 

La chiave per preservare questo prezioso paesaggio culturale risiede nel pascolo estensivo e adattato da parte dei pastori.

  • Pastori come conservazionisti: il lavoro dei pastori non è solo tradizione, ma anche conservazione attiva della natura. Praticano una gestione mirata del pascolo che preserva la biodiversità.

  • Animali al pascolo come gestori del paesaggio: le mandrie mantengono le aree aperte e impediscono la predominanza di arbusti nani. Questo garantisce la diversità di fiori, erbe e graminacee di montagna, migliorando la resilienza degli ecosistemi alpini ai cambiamenti climatici.​

 

Misurabile: le farfalle come bioindicatori della biodiversità in Alto Adige

 

 

L'efficacia della cultura pastorale è scientificamente provata:

  • Le farfalle sono molto sensibili ai cambiamenti nell'uso del territorio e sono pertanto considerate ottimi bioindicatori delle condizioni ecologiche degli habitat alpini.

  • Studi condotti in Alto Adige dimostrano chiaramente che dove i pascoli sono curati e tenuti aperti, vive anche la maggior parte delle specie di farfalle. I prati ampiamente pascolati e ricchi di fiori forniscono le piante alimentari necessarie per le specie di farfalle specializzate.

Per garantire la conservazione a lungo termine di questa biodiversità, con "Cultura Pastorizia Alto Adige" stiamo creando il primo allevamento comunitario di bovini da carne in Alto Adige.

Questa mandria è il nostro strumento centrale e attivo per la gestione del paesaggio e funge da azienda agricola modello. In stretta collaborazione con gli scienziati, stiamo sviluppando e convalidando metodi per ridefinire la tradizione della pastorizia come strumento professionale e scientificamente valido per una gestione sostenibile del paesaggio.

bottom of page